L'illusione della ricchezza by Carol Roth

L'illusione della ricchezza by Carol Roth

autore:Carol Roth [Roth, Carol]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822782007
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2024-02-27T23:00:00+00:00


Big Tech e il governo di fatto

Oggi le Big Tech sono incredibilmente potenti e assomigliano per molti versi a un governo ombra.

Molte grandi aziende tech vantano un numero di utenti superiore a quello dei cittadini degli Stati Uniti. Sono ben capitalizzate, con bilanci solidi e una capacità produttiva superiore a quella del governo americano. Sono in grado di controllare il flusso di informazioni. Hanno accesso a una miriade di dati personali, e in modo più elegante di molte agenzie governative. In alcuni casi, le Big Tech controllano server e software ampiamente utilizzati dal governo con l’incarico di fornirgli ogni sorta di dati, dai più banali alle informazioni top secret.

Se il governo avesse bisogno di strumenti e tecnologie per controllare ulteriormente il pubblico, non c’è dubbio che si rivolgerà a questi colossi tecnologici anziché cercare di sviluppare internamente le stesse capacità.

Come si legge in un articolo di «Conversation»: «Già oggi il settore privato impiega tecnologie all’avanguardia appena possibile, mentre il settore pubblico impiega soluzioni di fine secolo per compiti apparentemente semplici […]. La capacità e l’abilità del privato di lavorare con le tecnologie informatiche è già superiore a quella del governo. Poiché gli stipendi e le opportunità continuano ad attirare talenti verso il settore privato, è probabile che si assista a un aumento corrispondente del divario di capacità tra i due». Hanno aggiunto che abbiamo un «governo dell’era industriale» e un «mondo dell’Era dell’informazione»15.

L’unica cosa che sembra mancare a queste aziende Big Tech è un esercito (anche se tengo d’occhio i robot ai di Tesla e ciò che potrebbero essere programmati per fare). Inoltre, le guerre del futuro potrebbero essere in gran parte informatiche, il che metterebbe le Big Tech e i loro esperti al centro del campo di battaglia digitale.

Sulla rivista britannica «Tribune» un gruppo di scrittori ha notato l’emergente parallelismo tra Big Tech e lo Stato. Affermano: «Una manciata di società Big Tech ora esercita più potere della maggior parte dei governi nazionali […]. Oggi, pochi monopoli Big Tech formano il nucleo infrastrutturale di un universo tecnologico in continua espansione, e operano come interfacce digitali obbligatorie per lo scambio sociale – colonizzando la vita professionale e il consumo privato, monopolizzando i flussi di informazione e di comunicazione»16.

La tecnologia si è impadronita di un numero ancora maggiore di infrastrutture. Amazon è diventato un concorrente del servizio postale statunitense. Per alcuni Uber e Lyft hanno sostituito i trasporti pubblici. E tra i diritti e le libertà che il governo dovrebbe difendere si è alzata una barriera digitale.

«Conversation» ha osservato come la vera concorrenza al governo oggi provenga dalla tecnologia anziché da altri Stati: «La sfida per le democrazie costituzionali non viene più dalle autorità statali. Piuttosto, le maggiori preoccupazioni provengono da enti formalmente privati, ma che controllano senza alcuna garanzia aspetti tradizionalmente governati dalle autorità pubbliche. La capacità delle imprese tecnologiche di stabilire e far rispettare diritti e libertà su scala globale è un’espressione del loro crescente potere nei confronti del pubblico»17.

Con l’acquisizione da parte di Big Tech, la Costituzione viene soppiantata dai termini di servizio.



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